
Rifare un tetto a Spezia non è la stessa cosa che rifarlo a Bolzano o a Siracusa
Un aspetto che dovrebbe essere ovvio ed invece è sovente trascurato nel rifacimento del tetto riguarda la specificità del luogo in cui ci si trova ad operare.
Il rifacimento di un tetto non prevede un’unica pratica da seguirsi universalmente.
Essa varia da zona a zona o, meglio, da clima a clima.
Non dobbiamo infatti mai trascurare il fatto che il tetto è quella parte di casa che più ha influenza sul comfort ambientale e sui consumi energetici.
Operare bene vuol dire incrementare il primo e ridurre i secondi.
I materiali
Il tetto merita pertanto un’attenzione particolare.
Soprattutto ai materiali da impiegare in questa fondamentale opera edile e avendo consapevolezza che situazioni diverse spesso richiedono l’impiego di materiali diversi.
Per essere chiari: nel rifare un tetto a Siracusa sarà opportuno adottare precauzioni in grado di impedire il passaggio del caldo nell’edificio.
Uguale cura dovrà essere usata a Bolzano, però in questo caso, nei confronti del freddo.
Rifare un tetto a Spezia o in Lunigiana richiede invece maggior equilibrio nel modulare l’intervento in ambo i sensi.
Diamo per scontato che sia ormai acquisita l’importanza della ventilazione nel tetto.
Un tetto ventilato infatti agevola l’azione isolante.
Aiuta a smaltire il vapore interno nei periodi invernali e offre un ostacolo alla penetrazione del calore in quelli estivi.
Un’azione, quella del tetto ventilato, rafforzata dalla cura con cui poi si scelgono i materiali isolanti, sulla base delle loro specifiche caratteristiche. Non optando per i più semplici da posare solo perché, come spesso avviene, si hanno poche conoscenze in proposito.
I pacchetti isolanti
Molte industrie, ad esempio Isotec, hanno messo a punto pacchetti, facili da installare, in grado di dare risposta a più esigenze: isolamento, impermeabilizzazione, listellatura, microventilazione.
Tali soluzioni hanno indubitabilmente dei vantaggi, che spesso sono enfatizzati, com’è giusto che sia, dagli uomini del marketing incaricati di promuoverne la diffusione.
Come sempre la verità è però un po’ più complessa della propaganda.
La seconda afferma senza dubbi mentre la prima richiede competenze, capacità di analisi e disinteresse economico nella scelta.
Risulta facilmente comprensibile che far svolgere ad un unico componente più funzioni, garantisce benefici ma, nello stesso tempo, introduce necessariamente dei condizionamenti.
In tale condizione ognuna di queste funzioni potrà essere svolta ad un livello dignitoso, accettabile, ma, non sempre, può garantire il risultato ottenibile attraverso la posa dei singoli elementi non vincolati fra di loro. Ciascuno scelto in base alla specifica condizione da affrontare.
Quindi ribadiamo il concetto: il rifacimento del tetto, anche in virtù del suo costo, meriterebbe un’analisi approfondita. Condotta senza pregiudizi, in maniera competente e mirata, di volta in volta.
Ad esempio: scegliere l’isolamento a pacchetto è opportuno ed anche conveniente, là, dove si può disporre di un piano pefettamente livellato (condizione sempre presente nelle nuove costruzioni): minor tempo necessario per la posa e, quindi, minori costi.
In condizioni diverse, peraltro abbastanza frequenti in edifici datati, la cosa migliore rimane sempre quella di affidare il rifacimento del tetto a chi di tetti se ne intende.
Un’impresa che eseguito il primo sopralluogo, possa già sottoporre le proprie considerazioni al professionista incaricato di seguire i lavori.
Non solo, ma che sia anche in grado di affrontare e risolvere qualsiasi problematica imprevista che dovesse presentarsi in corso d’opera.
La competenza talvolta sembra più onerosa dell’incompetenza ma, questo, solo prima che le opere abbiano inizio. Il prezzo dell’incompetenza, invece, emerge inesorabilmente… purtroppo solo in corso d’opera ed i conseguenti effetti negativi sono poi destinati ad accompagnarci a lungo nel tempo.