
In occasione della ristrutturazione di una casa, villa con giardino o un appartamento che sia, talvolta notiamo la presenza di una cenerentola: l’illuminazione.
Si presta attenzione a significativi aspetti inerenti l’impiano elettrico: il posizionamento degli interruttori, quello delle prese, gli attacchi per termostati e attuatori ma…l’illuminazione, vera e propria, sembra avere un’attenzione marginale. Da prendere in considerazione in fase di ultimazione dei lavori.
E’ un errore!
La ristrutturazione dell’appartamento, dovrebbe seguire, infatti, un suo percorso razionale, per ottimizzare il risultato ottenibile con il budget economico a disposizione. Qualunque esso sia.
Innanzi tutto, e questo é ovvio, l’attenzione si dovrebbe concentrare sull’uso degli spazi.
A questa dovrebbe far seguito, poi, l’analisi in merito alla distribuzione dei servizi: prese elettriche, rubinetti, etc.
E’ a questo punto che, non di rado, si rischia di commettere l’errore sopra indicato.
Quello di sottovalutare l’aspetto illuminotecnico, riservandosi di scegliere i corpi illuminanti una volta conclusa la parte infrastrutturale.
Fino a poco tempo fa ciò era anche giustificato.
Parlare di luce equivaleva a parlare di corpi illuminanti.
Lampadari, lampade, piantane.
Oggetti insomma che, effettivamente, potevano essere scelti e collocati al termine di ogni altra lavorazione.
Oggi, non è più così. O, meglio, non è più totalmente così.
Un bel lampadario è sempre un elemento d’arredo importante ed è opportuno rimandare la sua scelta quando ogni altro dettaglio è stato sistemato: un giro fra i vari negozi specializzati, un montaggio che non necessita di troppi accorgimenti e click…eccolo acceso.
Questo è un modo di procedere intelligente per quanto concerne l’illuminazione generale, quella così detta a diffusione, estesa. In grado di coprire ampie aree, nell’ambiente.
Ma c’è anche altro. Molto altro di cui occuparsi!
La nuda luce
Attualmente, quando si parla di luce si parla di luce. Non di supporti fisici.
Si ragiona in merito ai piacevoli effetti che scaturiscono da quel fenomeno fisico che attraverso onde di diversa lunghezza va a stimolare la retina. Luce. Nuda. Essenziale. Nulla di più.
In questo suo impiego la luce, non la lampada, diventa un componente a sé stante, non un elemento sovrapposto.
Talvolta tesa a dare profondità, talaltra ad esaltare un particolare, un dettaglio. Per sintetizzare: a creare un’atmosfera.
In questo caso il corpo illuminante deve mimetizzarsi, se possibile scomparire, per lasciare spazio solo ai suoi effetti.
Sovente illuminando per luce riflessa e non diretta. In maniera delicata, carezzevole, avvolgente.
Per ottenere il risultato desiderato emerge magari l’esigenza di prevedere una cornice, un diffusore. Di realizzare una veletta.
Tutti elementi che se applicati a lavori in corso hanno un costo di pochi euro ma che diventano molto più complicati, e quindi costosi, da inserirsi a intervento concluso.
E poi ancora. I corpi illuminanti a LED, tecnologia oggi imperante, talvolta, necessitano di appositi alimentatori.
Per occultarli è necessario disporre di cassette di distribuzione elettriche in grado di contenerli.
Se, questo dettaglio è stato trascurato e quelle impiegate non hanno spazio sufficiente….è un problema.
Risolvibile come ogni problema tecnico ma con, pochi o tanti che siano, costi aggiuntivi che potevano invece essere risparmiati.
Da tutto ciò emerge l’importanza di contattare da subito un fornitore in grado di integrarsi con gli altri attori impegnati nella ristrutturazione: a partire dal progettista fino ad arrivare all’elettricista ed al muratore. Qualcuno che non sia solo un venditore di lampade ma un consulente illuminato e…illuminante!